Per aiutarti a ricostruire un ambiente di Preghiera - don Beppino Cò

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Per aiutarti a ricostruire un ambiente di Preghiera

PER AIUTARTI A RICOSTRUIRE UN AMBIENTE DI PREGHIERA


Al tempo di Gesù, Nazaret non era la città che possiamo visitare oggi. Era un piccolo villaggio sconosciuto. con il suo pozzo d'acqua dove le donne venivano ad attingere: un momento della giornata particolare in cui potevano scambiare delle notizie e le lingue potevano finalmente sciogliersi un pò .
Le case di allora erano diverse da quelle di oggi; penso che se vogliamo renderci un po' conto di come si viveva allora, bisognerebbe andare in qualche villaggio del Senegal., che ho conosciuto, ai bordi del deserto. A Nazaret la vita familiare scorre nella discrezione di un piccolo recinto: una palizzata di frasche intrecciate mette al riparo da tante indiscrezioni.
In questo rettangolo vi sono gli animali, il raccolto, il materiale per lavorare i campi; vi è l'abitazione, la stalla, la cucina e la bottega dell'artigiano... In un angolo qualche albero da frutta ed un piccolo orto.
L'abitazione è unica per tutti (gran parte del tempo si vive all'esterno dell'abitazione a causa del clima molto caldo).
Questa abitazione è illuminata dalla porta di entrata e da una piccola finestra. Si capisce allora perché quando Luca racconta la parabola della donna che ha perso i soldi e poi li ritrova, dice che accende una lampada in pieno giorno per cercare meglio.
In questa stanza vi sono ammucchiate delle stuoie in un angolo e le coperte che di notte verranno stese al suolo per poter dormire.
Una corda attraversa quasi tutta la stanza per sostenere i vestiti, mentre gli abili per la festa sono ben piegati in un baule. La giara dell'acqua si trova in un angolo oscuro e pulito della stanza. Il posto in cui si passa la maggior parte del tempo è il cortile a causa del clima caldo.
Giuseppe certamente ogni tanto usciva dalla sua bottega di falegname e lavorava in cortile per respirare un pò Maria veniva a macinare il grano e a preparare la pasta per il pane che doveva servire per uno o due giorni. In cortile preparava il pasto.
Per il pane, i benestanti avevano un forno in famiglia, mentre gli altri andavano a turno a cuocere il pane nel forno di amici o parenti.
In cortile razzolavano le galline. Certamente Gesù ha giocalo nel cortile di casa sua. come ogni bambino, correndo da Giuseppe, che piallava le assi, a Maria che filava e cuciva. Tutti si riposavano all'ombra di un fico su cui si appoggiava la vite.
Questo è il primo "universo" che Gesù bambino ha scoperto con meraviglia, guardando ai fiori che nascevano, poi crescevano, agli insetti, ai frutti, a tutti i doni  della natura creata dal Padre, nell'intercedere delle stagioni. I Salmi, che celebravano la gloria della creazione che Maria e Giuseppe avevano insegnato a Gesù, sgorgavano poi spontaneamente dalie sue labbra, con la gioia nel cuore:
"I cieli narrano lo gloria dì Dio,
e l'opera delle sue mani annunzia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida d messaggio
E la notte alla notte ne trasmette notizia
  (Salmo 19).
È ricostruendo nel vostro cuore o nella vostra casa questo quadro della famiglia di Nazaret che vi ho descritto, che vi invito a pregare e lodare il Signore.
Immergetevi nell' atmosfera della famiglia di Nazaret ogni volta che volete pregare e dite con fiducia: "Signore apri le mie labbra!"




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